Quella di Livorno e' una delle province d'italia col più alto numero di gruppi musicali per abitante. Facendo una superficiale immersione nell'underground livornese, si viene a scoprire che gli appassionati di musica sono tantissimi, prerogativa tra l'altro che non coinvolge una sola fascia d'eta' ma le ingloba praticamente tutte. Vi sono gruppi di liceali che sperimentano il rock, cosi' come e' facile imbattersi in "ragazzi" di 50 anni ancora innamorati del proprio basso o della propria chitarra. Livorno nasconde in ogni angolo una cantina, un fondo, una soffitta, un sottoscala o un sottotetto in cui, nelle ore più impensabili, si ritrovano persone per provare i loro pezzi e dare sfogo alla propria creatività. Tutte persone con una passione nobile, quella di creare la musica e offrirla ad un pubblico. Eppure in città questo ambiente brulicante di talenti sembra essere offuscato dall'indifferenza, si sente infatti la necessita' di un luogo adatto per suonare, di un evento dedicato alle decine di gruppi e di solisti labronici, nonché di un luogo dove poter registrare le proprie demo con il supporto, magari, dell'amministrazione. A Livorno sono presenti diversi locali che cercano di dare visibilità a queste persone, ma l'offerta e' decisamente inferiore alla domanda. Non che la città non abbia i requisiti per diventare una sorta di "capitalina" della musica autogestita, ma bisognerebbe probabilmente spingere chi ha il potere di dare un certo contributo a farlo. Faccio riferimento alla possibilità di creare luoghi o eventi dedicati al fenomeno, sia interno che "esterno", dando cosi' l'opportunità a chiunque ne abbia la volontà. Lo scenario che auspico e' quello di cui ho scritto nell'articolo Riappropriarsi di Livorno: si può! con un ripensamento totale della città e del suo modo di concepire se' stessa. Anche riappropriarsi dei luoghi storici e di quelli nati per la naturale aggregazione sarebbe un ottimo investimento per Livorno, faccio espresso riferimento alla questione delle Fortezze e della totale mancanza di Piazze adatte in città.
Sempre più spesso, durante l'estate, amo guardare gli eventi presenti nelle città limitrofe e con non poca invidia devo constatare che praticamente ovunque ci sono più eventi e manifestazioni che a Livorno, anche in piccole cittadine che durante l'anno hanno ben poco da chiedere. La capacita' attrattiva, turistica ed artistica della città sembra nascere e morire con Effetto Venezia, kermesse dove tra l'altro dobbiamo assistere al concerto degli "Amici di Maria de Filippi". La jam session organizzata come contro-effetto venezia, alla quale hanno partecipato centinaia di persone, e' solo uno degli esempi che certificano il bisogno di creare qualcosa di nuovo e più moderno, a fronte della nostra tipica manifestazione estiva che a tratti assomiglia molto ad una sagra e che si e' ridotta ad una parentesi tra le parole "poco" e "niente".
E' chiaro che ripensare la città in questo senso, viste le chiusure di esercizi, fabbriche ed intere filiere, sarebbe fare solo del bene a Livorno (in termini anche economici, vedi lo studio da me condotto sulla mole di denaro che lascia la città ogni anno), che ha un enorme bisogno di capire cosa voglia fare da grande.
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