1. Benvenuto su Immaginando Livorno, Andrea! Siamo ormai a ridosso delle elezioni, come sta procedendo la campagna?
Bene, siamo agli ultimi giorni, la risposta delle persone cresce di ora in ora. E’ emozionante, difficile prevedere l’esito del voto.
2. Partiamo dal principio, qual e' la tua storia? Chi e' Andrea Raspanti?
Un uomo di 33 anni, un padre, un formatore e, adesso, un candidato sindaco. Anzi, ultimamente soprattutto un candidato sindaco: gli altri ruoli stanno un po’ risentendo della campagna elettorale.
3. Veniamo al programma. Quello di ora e' un periodo pieno di slogan e promesse. Cosa distingue, a livello locale, Buongiorno Livorno dalle altre liste secondo te?
La sua storia. BL ha innovato la politica sul piano del metodo e dei linguaggi. A dispetto di quanto piace sbandierare ad altri ambiziosi candidati, il nostro è l’unico programma di cui si possa dire in modo testimoniabile che sia stato scritto dai livornesi e dalle livornesi. La nostra comunicazione è stata sempre molto franca, di promesse ne abbiamo fatte poche, abbiamo preferito fare reframing rispetto a una serie di questioni urgenti della nostra città. Quanti possono dire lo stesso, di aver conciliato la campagna elettorale con una riflessione culturale seria e impegnata mirata ad aumentare l’intelligenza pubblica di alcuni problemi?
4. Livorno cavalca le classifiche dei principali indici negativi: disoccupazione, deflazione, chiusura degli esercizi commerciali, ma anche infezioni da HIV e numero di sfratti. Qual e' la ricetta di BL per porre rimedio a questa ecatombe economica e sociale?
Una società civile autonoma dalla politica e responsabile, fondata su alcune garanzie fondamentali: diritto al lavoro e alla salute. Dobbiamo aderire a un paradigma che non è più quello assistenziale che ci condanna a uno stato di continua emergenza. Dobbiamo cominciare a pensare e agire in termini di investimento sociale e culturale, in un’ottica di medio-lungo periodo. Dobbiamo lanciare un nuovo patto sociale, creare consenso intorno a certi valori e obiettivi, tenere insieme meritocrazia e politiche di emancipazione.
5. E' pensabile trovare una soluzione locale senza l'appoggio diretto delle istituzioni regionali e nazionali?
No, ma questo non vuol dire piegare il capo in silenzio rispetto a questi livelli superiori come si è fatto in questi anni. C’è un modo dialettico di stare in rapporto a Regione e Governo nazionale.
6. La vostra e' stata una campagna in competizione diretta col PD. Considerando che e' lo stesso partito che controlla politicamente anche Provincia e Regione non avete paura, in caso di vittoria, che questo possa creare dei problemi di “dialogo”?
Macché, il Pd è un partito senza alcuna unità, un partito balcanizzato, feudalizzato addirittura in città, tra circolo e circolo. Figuriamoci se allarghiamo lo sguardo … Non mi sembra che la nostra classe dirigente in questi anni abbia ricevuto molti attestati di stima dai vertici regionali.
7. Livorno aveva uno dei porti più importanti d'Europa, ma dagli anni '80 ad oggi il declino e' stato inesorabile. Cosa propone BL sull'argomento? Quali i passi necessari per una ripresa stabile e duratura?
Adeguamenti info e infrastrutturali in tempi brevi e certi. Una razionalizzazione delle aree che non sacrifichi nessuna delle due vocazioni, turistica e commerciale, del nostro scalo. Una regolamentazione interna che metta fine alla guerra tariffaria tra le banchine che scarica sui lavoratori i costi aziendali e la concorrenza.
8. In caso di vittoria alle prossime comunali, come pensate di gestire la questione delle aziende municipalizzate e le relative nomine?
Innanzitutto applicando le norme sulla trasparenza e istituendo un registro dei candidati e dei nominati. A lungo termine, sperimentando forme di partecipazione dei lavoratori e dei cittadini ai processi di nomina.
9. A Livorno si assiste da anni ad una fuga verso l'ASL di Pisa, con relativi costi di compensazione per quella labronica, finendo per impoverire l'azienda locale e alimentare questo circolo vizioso. Come risolvere la situazione? Qual e' la vostra posizione circa il nuovo ospedale? E' poi tutta li' la questione o c'è altro su cui focalizzare l'attenzione?
Siamo contrari allo spostamento dell’Ospedale, siamo a favore di un nuovo ospedale in viale Alfieri, dove
sorge quello attuale. Le condizioni economiche preventivate al momento dell’accordo di programma oggi non esistono più tra l’altro, per cui crediamo che il progetto della dislocazione sia oltretutto irrealizzabile. Noi vogliamo una sanità che si avvicina ai cittadini, miriamo a un potenziamento dei distretti e dell’assistenza domiciliare realizzabile attraverso nuove sinergie col terzo settore specializzato, una sanità che evita gli sprechi promuovendo buone pratiche individuali e collettive, integrando la prevenzione ambientale e quella sanitaria.
10. Livorno ha un suo patrimonio artistico di rilievo, seppur dimenticato e quasi sepolto da polvere, macerie ed incuria, come ridare lustro alla città? Avete un'idea su dove trovare eventualmente i capitali per restituire alla città i suoi monumenti storici, quali ad esempio le fortezze e le terme del corallo? Qual e' e quale sarà il vostro rapporto con le decine di associazioni culturali presenti sul territorio?
La Comunità Europea ha fondi dedicati a questo scopo che abbiamo l’obbligo di intercettare. Il vivace e diversificato tessuto culturale cittadino deve essere messo a frutto: perché questo accada serve un progetto di città e un’idea della cultura necessaria a realizzarlo. Il ruolo di investitore che la Pubblica Amministrazione è chiamata a svolgere in questo senso dovrà avere come terminali i grandi istituti culturali cittadini, la cui funzione dovrà essere ripensata in quest’ottica.
11. A Livorno sembra essersi persa l'identità tipica delle città toscane. Pensate sia possibile recuperarla? Se si, come?
Livorno è una città a-toscana. Ha poco in comune con le altre città della regione, caratterizzate da storie molto più antiche della nostra. Ha una sua specificità, che nel corso del tempo è cambiata: la Livorno delle Nazioni, quella della belle époque, quella post bellica. Dobbiamo decidere innanzitutto che città vogliamo, quale progetto abbiamo in mente. E poi fare quello che serve a realizzarlo: sul piano economico, culturale, sociale …
12. Come pensate di rendere la città più attrattiva per l'imprenditoria?
Creando condizioni di vantaggio per chi stabilisce qui, specie per lunghi periodi, la propria attività produttiva essenzialmente attraverso interventi sulla leva fiscale. Perché ci siano le risorse per farlo dobbiamo reimpostare il sociale e la spesa ad esso inerente secondo le logiche di investimento (su informazione, formazione, capacità, socialità) e non assistenziali di cui sopra.
13. Spesso vi accusano di non avere competenze e di non essere in grado di governare una volta eletti. In effetti Livorno e' una città importante, seppur in crisi, con un bilancio sostanzioso, un porto, l'accesso all'autostrada, un litorale rinomato, una filiera del petrolchimico e altre decine di questioni di grande rilevanza. Vi sentite in grado di accettare la sfida? Come rispondete alle provocazioni?
Nessuno ha fatto proposte più concrete e dettagliate di noi, abbiamo vinto praticamente tutti i confronti a cui abbiamo partecipato e a dirlo sono molto spesso i nostri avversari. Il problema, al netto della retorica da campagna elettorale, non esiste. In ogni caso le competenze tecniche in Comune ci sono, tra il personale e i dirigenti. A mancare negli anni è stata la capacità politica di gestire, organizzarle e indirizzarle.
14. Qualche maligno sostiene che BL sia un movimento “radical-chic”, con i “reduci” della vecchia sinistra borghese che si muove dopo decenni di immobilismo o addirittura sostegno al PD e che tu sia solo un personaggio di “facciata”. Cosa ti senti di dire in merito?
Che non avendo scoperto niente di reale sul mio conto per screditarmi sono costretti a pescare nel repertorio dietrologico.
15. Parliamo delle elezioni: vi sentite realisticamente in grado di vincere? Quanto credi probabile un ballottaggio?
Il ballottaggio è sicuro. Al 60% ci andrà il M5S, al 40% noi.
16. Se dovesse esserci il ballottaggio PD-M5S, Buongiorno Livorno appoggerebbe elettoralmente il M5S?
Deciderebbero le assemblee di ogni lista, come sempre finora.
17. Lasciamoci con una promessa per i livornesi, qualcosa di cui ti senti sicuro al 100%, un cavallo di battaglia o qualcosa di sorprendente. Andrea Raspanti e Buongiorno Livorno promettono che, se dovessero vincere le elezioni...
Livorno tornerà ad essere un posto piacevole, dove si vive bene, dove si riscopre il piacere di stare insieme e il significato degli aggettivi “pubblico” e “comune”. Fatto questo, il resto sarà più facile da realizzare.
Bene, siamo agli ultimi giorni, la risposta delle persone cresce di ora in ora. E’ emozionante, difficile prevedere l’esito del voto.
2. Partiamo dal principio, qual e' la tua storia? Chi e' Andrea Raspanti?
Un uomo di 33 anni, un padre, un formatore e, adesso, un candidato sindaco. Anzi, ultimamente soprattutto un candidato sindaco: gli altri ruoli stanno un po’ risentendo della campagna elettorale.
3. Veniamo al programma. Quello di ora e' un periodo pieno di slogan e promesse. Cosa distingue, a livello locale, Buongiorno Livorno dalle altre liste secondo te?
La sua storia. BL ha innovato la politica sul piano del metodo e dei linguaggi. A dispetto di quanto piace sbandierare ad altri ambiziosi candidati, il nostro è l’unico programma di cui si possa dire in modo testimoniabile che sia stato scritto dai livornesi e dalle livornesi. La nostra comunicazione è stata sempre molto franca, di promesse ne abbiamo fatte poche, abbiamo preferito fare reframing rispetto a una serie di questioni urgenti della nostra città. Quanti possono dire lo stesso, di aver conciliato la campagna elettorale con una riflessione culturale seria e impegnata mirata ad aumentare l’intelligenza pubblica di alcuni problemi?
4. Livorno cavalca le classifiche dei principali indici negativi: disoccupazione, deflazione, chiusura degli esercizi commerciali, ma anche infezioni da HIV e numero di sfratti. Qual e' la ricetta di BL per porre rimedio a questa ecatombe economica e sociale?
Una società civile autonoma dalla politica e responsabile, fondata su alcune garanzie fondamentali: diritto al lavoro e alla salute. Dobbiamo aderire a un paradigma che non è più quello assistenziale che ci condanna a uno stato di continua emergenza. Dobbiamo cominciare a pensare e agire in termini di investimento sociale e culturale, in un’ottica di medio-lungo periodo. Dobbiamo lanciare un nuovo patto sociale, creare consenso intorno a certi valori e obiettivi, tenere insieme meritocrazia e politiche di emancipazione.
5. E' pensabile trovare una soluzione locale senza l'appoggio diretto delle istituzioni regionali e nazionali?
No, ma questo non vuol dire piegare il capo in silenzio rispetto a questi livelli superiori come si è fatto in questi anni. C’è un modo dialettico di stare in rapporto a Regione e Governo nazionale.
6. La vostra e' stata una campagna in competizione diretta col PD. Considerando che e' lo stesso partito che controlla politicamente anche Provincia e Regione non avete paura, in caso di vittoria, che questo possa creare dei problemi di “dialogo”?
Macché, il Pd è un partito senza alcuna unità, un partito balcanizzato, feudalizzato addirittura in città, tra circolo e circolo. Figuriamoci se allarghiamo lo sguardo … Non mi sembra che la nostra classe dirigente in questi anni abbia ricevuto molti attestati di stima dai vertici regionali.
7. Livorno aveva uno dei porti più importanti d'Europa, ma dagli anni '80 ad oggi il declino e' stato inesorabile. Cosa propone BL sull'argomento? Quali i passi necessari per una ripresa stabile e duratura?
Adeguamenti info e infrastrutturali in tempi brevi e certi. Una razionalizzazione delle aree che non sacrifichi nessuna delle due vocazioni, turistica e commerciale, del nostro scalo. Una regolamentazione interna che metta fine alla guerra tariffaria tra le banchine che scarica sui lavoratori i costi aziendali e la concorrenza.
8. In caso di vittoria alle prossime comunali, come pensate di gestire la questione delle aziende municipalizzate e le relative nomine?
Innanzitutto applicando le norme sulla trasparenza e istituendo un registro dei candidati e dei nominati. A lungo termine, sperimentando forme di partecipazione dei lavoratori e dei cittadini ai processi di nomina.
9. A Livorno si assiste da anni ad una fuga verso l'ASL di Pisa, con relativi costi di compensazione per quella labronica, finendo per impoverire l'azienda locale e alimentare questo circolo vizioso. Come risolvere la situazione? Qual e' la vostra posizione circa il nuovo ospedale? E' poi tutta li' la questione o c'è altro su cui focalizzare l'attenzione?
Siamo contrari allo spostamento dell’Ospedale, siamo a favore di un nuovo ospedale in viale Alfieri, dove
Andrea Raspanti |
10. Livorno ha un suo patrimonio artistico di rilievo, seppur dimenticato e quasi sepolto da polvere, macerie ed incuria, come ridare lustro alla città? Avete un'idea su dove trovare eventualmente i capitali per restituire alla città i suoi monumenti storici, quali ad esempio le fortezze e le terme del corallo? Qual e' e quale sarà il vostro rapporto con le decine di associazioni culturali presenti sul territorio?
La Comunità Europea ha fondi dedicati a questo scopo che abbiamo l’obbligo di intercettare. Il vivace e diversificato tessuto culturale cittadino deve essere messo a frutto: perché questo accada serve un progetto di città e un’idea della cultura necessaria a realizzarlo. Il ruolo di investitore che la Pubblica Amministrazione è chiamata a svolgere in questo senso dovrà avere come terminali i grandi istituti culturali cittadini, la cui funzione dovrà essere ripensata in quest’ottica.
11. A Livorno sembra essersi persa l'identità tipica delle città toscane. Pensate sia possibile recuperarla? Se si, come?
Livorno è una città a-toscana. Ha poco in comune con le altre città della regione, caratterizzate da storie molto più antiche della nostra. Ha una sua specificità, che nel corso del tempo è cambiata: la Livorno delle Nazioni, quella della belle époque, quella post bellica. Dobbiamo decidere innanzitutto che città vogliamo, quale progetto abbiamo in mente. E poi fare quello che serve a realizzarlo: sul piano economico, culturale, sociale …
12. Come pensate di rendere la città più attrattiva per l'imprenditoria?
Creando condizioni di vantaggio per chi stabilisce qui, specie per lunghi periodi, la propria attività produttiva essenzialmente attraverso interventi sulla leva fiscale. Perché ci siano le risorse per farlo dobbiamo reimpostare il sociale e la spesa ad esso inerente secondo le logiche di investimento (su informazione, formazione, capacità, socialità) e non assistenziali di cui sopra.
13. Spesso vi accusano di non avere competenze e di non essere in grado di governare una volta eletti. In effetti Livorno e' una città importante, seppur in crisi, con un bilancio sostanzioso, un porto, l'accesso all'autostrada, un litorale rinomato, una filiera del petrolchimico e altre decine di questioni di grande rilevanza. Vi sentite in grado di accettare la sfida? Come rispondete alle provocazioni?
Nessuno ha fatto proposte più concrete e dettagliate di noi, abbiamo vinto praticamente tutti i confronti a cui abbiamo partecipato e a dirlo sono molto spesso i nostri avversari. Il problema, al netto della retorica da campagna elettorale, non esiste. In ogni caso le competenze tecniche in Comune ci sono, tra il personale e i dirigenti. A mancare negli anni è stata la capacità politica di gestire, organizzarle e indirizzarle.
14. Qualche maligno sostiene che BL sia un movimento “radical-chic”, con i “reduci” della vecchia sinistra borghese che si muove dopo decenni di immobilismo o addirittura sostegno al PD e che tu sia solo un personaggio di “facciata”. Cosa ti senti di dire in merito?
Che non avendo scoperto niente di reale sul mio conto per screditarmi sono costretti a pescare nel repertorio dietrologico.
15. Parliamo delle elezioni: vi sentite realisticamente in grado di vincere? Quanto credi probabile un ballottaggio?
Il ballottaggio è sicuro. Al 60% ci andrà il M5S, al 40% noi.
16. Se dovesse esserci il ballottaggio PD-M5S, Buongiorno Livorno appoggerebbe elettoralmente il M5S?
Deciderebbero le assemblee di ogni lista, come sempre finora.
17. Lasciamoci con una promessa per i livornesi, qualcosa di cui ti senti sicuro al 100%, un cavallo di battaglia o qualcosa di sorprendente. Andrea Raspanti e Buongiorno Livorno promettono che, se dovessero vincere le elezioni...
Livorno tornerà ad essere un posto piacevole, dove si vive bene, dove si riscopre il piacere di stare insieme e il significato degli aggettivi “pubblico” e “comune”. Fatto questo, il resto sarà più facile da realizzare.
Grazie Giulio. Un'intervista di spessore. Grazie Andrea, risposte di contenuti che infondono fiducia, danno conferme e alimentano le speranze..
RispondiEliminaQuesto PD ha affondato Livorno e si merita di essere messo da parte. Sarà giusto e doveroso che al ballottaggio i voti delle varie liste e movimenti convergano sul nome del candidato sindaco non-PD, CHIUNQUE EGLI/ELLA SIA. E se, come probabilmente accadrà, ci sarà da far convergere i voti sul candidato del Movimento 5 Stelle, va benissimo. Sappiano, i compagni di SEL che hanno preferito far da stampella al traballante PD desideroso di mantenere a ogni costo le proprie "rendite di posizione", che la responsabilità di ciò sarà anzitutto loro, perché se avessero deciso di aderire alla nostra coalizione penso proprio che non ci sarebbe stata partita e Andrea Raspanti sarebbe stato eletto sindaco al primo turno. Marco Sisi
RispondiEliminaconvengo con quanto afferma Anonymous ..certo è che non dovevamo aspettarci un tappeto rosso!
RispondiEliminaIntanto aspettare a dire è doveroso! Forza Andrea!