Verso le elezioni 2014: Movimento 5 Stelle, Filippo Nogarin "Livorno va rivoluzionata"

1. Benvenuto su Immaginando Livorno, Filippo! Siamo ormai a ridosso delle elezioni, come sta procedendo la campagna elettorale?

La campagna elettorale procede bene, con tanto impiego di energie, ma con molte soddisfazioni: il supporto del Presidente Ferdinando Imposimato e di Alessandro Di Battista, che sono venuti a sostenerci in questi ultimi giorni di campagna elettorale, ci ha ridonato di colpo tutte le forze necessarie per concludere al meglio questa avventura. La partecipazione dei cittadini è straordinaria e l’aria che si respira nelle piazze è positiva e molto incoraggiante…

2. Partiamo dal principio, qual e' la tua storia? Chi e' Filippo Nogarin?

Filippo Nogarin è un Ingegnere Aerospaziale libero professionista, di 43 anni, impegnato nel settore IT e ICT: ho infatti preferito dedicarmi alla logica e all’analisi di processo piuttosto che al settore propriamente aerospaziale. Da alcuni anni sono affascinato dagli studi umanistici e dalla storia contemporanea in particolare. Ho frequentato alcuni corsi di formazione, riconosciuti MIUR, di PNL umanistica cercando di crescere sul piano comunicativo interiore, oltre a migliorare la capacità di farlo con il mondo esterno. Politicamente sono da molti anni impegnato sul territorio aderendo ai comitati più svariati. Non ho mai avuto un credo legato ad un partito. Non ho mai avuto una tessera. Ho una formazione spiccatamente ambientalista. Non credo più nell’ideologia come appartenenza e, nel corso degli anni, ho spostato il mio interesse sull’analizzare la ricaduta concreta di una azione politica direttamente attraverso il benessere del cittadino: benessere inteso come qualità della vita. La mia candidatura è frutto di un percorso condiviso. Non proviene da me, ma da un gruppo che si è interrogato ed ha visto in me un portavoce capace di ascoltare. La politica attiva sarà solo una breve porzione del mio cammino. Tra 5 anni, comunque vada, tornerò a fare il professionista.

3. Veniamo al programma. Quello di ora e' un periodo pieno di slogan e promesse. Cosa distingue il M5S dalle altre liste secondo te?

Molti sono gli elementi che distinguono il M5S dalle altre forze politiche. Uno di questi è il programma 5 stelle, nato dall’impegno dei nostri gruppi di lavoro tematici, che non sono composti da persone improvvisate, ma da cittadini che si impegnano da tempo sul territorio, esperti dei propri settori di competenza. Le 90 pagine redatte nascono da un ascolto costante e da una elaborazione dei temi, al di fuori di ogni retorica politica e con uno sguardo sempre rivolto anche oltre la Livorno che viviamo oggi: sfogliando queste pagine densissime, si leggono continui riferimenti a realtà virtuose, ad esperienze internazionali, a nuovi programmi europei. Leggendolo si respira un internazionalismo ed un’apertura che la nostra città dovrebbe ritrovare.


4. Livorno cavalca le classifiche dei principali indici negativi: disoccupazione, deflazione, chiusura degli esercizi commerciali, ma anche infezioni da HIV e numero di sfratti. Qual e' la ricetta del M5S per porre rimedio a questa ecatombe economica e sociale?

Per porre rimedio a questa ecatombe economica e sociale bisogna cambiare strategia (ammesso che il PD ne abbia mai avuta una) e trovare nuovi settori sui quali puntare. A Livorno si è continuato per molto tempo a fare poco e male, bloccati dal clientelismo diffuso dal partito egemone, che impedisce la formazione di una nuova classe dirigente che sappia porre bene comune, merito, competenze e idee davanti ai propri interessi personali. Occorre ripartire da qui: da una selezione delle migliori intelligenze, dalla liberazione delle energie e delle risorse umane per trovare nuove rotte. La pozione magica non ce l’abbiamo ma, usciti da questa cappa di immobilismo che avvolge la città da decenni, ascolteremo i cittadini, finalmente liberi, e con loro attueremo il nostro programma.

5. E pensabile trovare una soluzione locale senza l'appoggio diretto delle istituzioni regionali e nazionali? 

Senza l’appoggio delle istituzioni regionali e nazionali certamente non è banale trovare una soluzione condivisa per la città, ma non dimenticarti che l’anno prossimo ci saranno le elezioni regionali e che il governo Renzi non è destinato a durare in eterno. Nel frattempo continuiamo a tenere un filo diretto con i nostri portavoce in Parlamento e a portare le istanze che vengono dalla città all’interno dei palazzi romani..

6. Livorno aveva uno dei porti più importanti d'Europa, ma dagli anni '80 ad oggi il declino e' stato inesorabile. Cosa propone il M5S sull'argomento? Quali i passi necessari per una ripresa stabile e duratura?

Per far fronte al nervosismo, all'incertezza e alla poca progettualità per il nostro futuro, il Movimento 5 Stelle livornese punta ad un porto costruito sulle basi della meritocrazia, della progettualità concreta, del basso impatto ambientale e dello sviluppo. In questo, la politica che l’ha gestito negli ultimi settant’anni, ci dà una grossa mano, dimostrandoci chiaramente cosa NON fare. La crisi economica ha avuto una rilevanza importantissima, sotto tutti i punti di vista, ed il rapporto calo consumi/calo trasporti va considerato  inevitabilmente ma, oltre a questo, molti errori e ritardi nei progetti infrastrutturali hanno portato la città ad essere estromessa da quasi tutti i traffici importanti che aveva. In sintesi serve intanto uno sviluppo della
logistica portuale ed extraportuale ed un adeguamento dei fondali; occorre poi creare le basi per rivolgere il nostro sguardo verso l’incremento dei traffici cosiddetti “di cabotaggio”. In relazione al progetto Autostrade del Mare, proponiamo interventi di dragaggio del lato Darsena Toscana – Calata Lucca, un Piano per il Trasporto su Rotaia (quindi a basso impatto ambientale) che sia  operativo per le navi Contenitori e capace di creare una base solida su cui puntare; vogliamo poi regolamentare l’apertura e la chiusura delle porte vinciane. Per la cantieristica navale, il M5S mira alla promozione di un bando di concorso sulle concessioni della zona del Bacino Grande per ditte che presentino un progetto solido e credibile che getti delle basi concrete per il futuro in termini di sviluppo e lavoro. Occorre una riduzione delle emissioni inquinanti delle navi, con la tecnologia del Cold Ironing ed, inoltre, una pianificazione e applicazione dello sviluppo energetico a tecnologia mareomotica, per lo sfruttamento di energia pulita, a impatto ambientale zero. Proponiamo lo sviluppo di un servizio pubblico di trasporto su rotaia comprendente l'area vasta, indipendente dalle direttrici nazionali (trasporti integrati) e zone pedonali servite adeguatamente. E’ necessaria una gestione condivisa delle banchine con gli armatori a scopo di promuovere accordi di partnership con il Porto di Livorno per la crescita dei flussi e la fondamentale divisione dell’ area portuale tra “scalo passeggeri/crocieristi” e “commerciale”, in modo da sviluppare entrambi e non farli entrare in conflitto.,


7. A Livorno si assiste da anni ad una fuga verso l'ASL di Pisa, con relativi costi di compensazione per quella labronica, finendo per impoverire l'azienda locale e alimentare questo circolo vizioso. Come risolvere la situazione? Qual e' la vostra posizione circa il nuovo ospedale? E' poi tutta li' la questione o c'è altro su cui focalizzare l'attenzione? 

Il fenomeno delle fughe è conseguenza dell’impostazione della sanità regionale: l’adozione del sistema per intensità di cura che punta, da un lato, sulle attuali aziende ospedaliere (che finiscono per coincidere con i tre poli universitari di Pisa, Firenze e Siena ) mentre, dall’altro, sull’adozione del modello per intensità di cura in ospedali, quali quello di Livorno, in cui, di fatto, scompaiono i reparti specialistici.
Il serpente non solo si morde la coda, ma inizia a divorarsi da solo!
La questione del piano regionale per i nuovi ospedali risponde a questa logica: ricorso al project financing e ingresso del privato nella sanità, per andare gradualmente, ma inesorabilmente, ad un processo di privatizzazione.
Per questo bisogna dire NO all’Ospedale a Montenero, vagliando una exit strategy per non realizzare l’opera, e, in seconda battuta, cambiare la Sanità a livello regionale, abbandonando il modello per intensità di cura ed invertire la dinamica di chiusura dei presidi sul territorio e dei reparti specialistici.

8. Livorno ha un suo patrimonio artistico di rilievo, seppur dimenticato e quasi sepolto da polvere, macerie ed incuria, come ridare lustro alla città? Avete un'idea su dove trovare eventualmente i capitali per restituire alla città i suoi monumenti storici, quali ad esempio le fortezze e le terme del corallo? Qual e' e quale sarà il vostro rapporto con le decine di associazioni culturali presenti sul territorio?

Nella parte del nostro programma in cui parliamo di Cultura, evidenziamo due diversi ambiti di questo settore: quello relativo alla conservazione dei beni culturali e quello relativo alla produzione di cultura e alla creatività. Siamo assolutamente convinti che Livorno possa essere potenzialmente forte dal secondo punto di vista mentre, per quanto riguarda la conservazione dei beni, la situazione è sotto gli occhi di tutti… Bisogna investire meglio le (poche) risorse disponibili, evitando sprechi ed inefficienze, ma anche tentare di attrarre nuove risorse: a questo proposito stiamo studiando con attenzione il programma strategico Creative Europe che, nel periodo 2014-2020, garantirà investimenti europei nei settori culturali per un totale complessivo di circa 1 miliardo e mezzo di euro. Il nostro sogno è quello di riuscire a proporre un progetto di ampio respiro per i settori creativi che coinvolga la nostra città e che sia in grado di intercettare anche questi fondi. Solo tentando di creare una vera “economia della cultura” si riusciranno a trovare tutte le risorse utili anche per salvaguardare i nostri monumenti più importanti, come le Fortezze e le Terme del Corallo. Per quanto riguarda queste ultime intendiamo stornare parte dei fondi destinati al Lotto Zero dell’Aurelia per realizzare un sottopasso in piazza Dante ed abbattere così il cavalcaferrovia, liberando finalmente il parco delle Terme.

9. A Livorno sembra essersi persa l'identità tipica delle città toscane. Pensate sia possibile recuperarla? Se si, come?

Per recuperare la nostra identità storica e culturale, innanzitutto, occorre “rimuovere la rimozione”, recuperando la coscienza del nostro passato: a questo proposito, nel nostro programma elettorale,
proponiamo la redazione di una seria, esaustiva (e finalmente completa) “Storia di Livorno”,  da poter divulgare alle istituzioni e ai cittadini. Fatta questa necessaria premessa, pensiamo che la nostra città possa svolgere un proprio ruolo da protagonista, senza complessi di inferiorità nei confronti delle nostre sorelle “città d’arte” toscane, ma presentando la propria identità, unica e non riproducibile, con dignità ed orgoglio.
Livorno deve poi recuperare anche la sua fondamentale caratteristica di “Porta della Toscana”: attualmente molti turisti che arrivano via mare non si rendono neanche conto di essere sbarcati in Toscana e partono subito alla volta delle cosiddette “città d’arte”.
Collegata, quindi, a questo recupero identitario, c’è la possibilità di sviluppo del Turismo: un importante fattore per la futura crescita economica di Livorno. Occorre abbandonare la visione ristretta del cittadino che vive la città a sua immagine e somiglianza, per abbracciare quella più ampia del turista. Puntiamo sulla valorizzazione e fruizione di due aree topografiche ben delineate: quella rappresentata dal binomio città antica/porto e quella, ad alto impatto paesaggistico, mare/colline. Pensiamo alla riqualificazione della zona circostante la Fortezza Vecchia come  area destinata all’accoglienza dei passeggeri portuali (crociere e traghetti): la nostra “Porta della Toscana” che potrebbe ospitare anche un Punto Info Regionale, con la presentazione delle maggiori attrattive cittadine e delle località vicine. In questo modo Livorno potrebbe iniziare ad essere inserita realmente in un contesto turistico toscano.


10. Come pensate di rendere la città più attrattiva per l'imprenditoria? 

Crediamo che una città attrattiva per l’imprenditoria sia un luogo in cui non la facciano da padroni pochi gruppi di potere, in cui non esita il conflitto di interesse e dove il merito e le competenze siano al primo posto. Occorre liberare Livorno dal blocco che la stringe ormai da decenni: per fare questo serve scardinare l’attuale sistema, offrendo al tempo stesso degli incentivi per le Start Up, ma anche un sistema di microcredito che possa agevolare le imprese. Con il già citato progetto del gruppo di lavoro “LivornoEuropea” potremmo poi cercare le risorse per tutti quei progetti innovativi legati all’idea delle Smart Cities. Occorre attrarre degli investimenti esteri che portino ricchezza reale: le aziende estere che investono in modo reale e duraturo una quota significativa degli utili sul territorio devono godere di meccanismi di incentivo quali riduzioni del carico fiscale. Altra misura molto importante per attrarre l’imprenditoria è proporre concrete misure di sburocratizzazione e semplificazione: la pubblica amministrazione deve facilitare, non ostacolare chi vuole fare impresa.

11. Spesso vi accusano di non avere competenze e di non essere in grado di governare una volta eletti. In effetti Livorno e' una città importante, seppur in crisi, con un bilancio sostanzioso, un porto, l'accesso all'autostrada, un litorale rinomato, una filiera del petrolchimico e altre decine di questioni di grande rilevanza. Vi sentite in grado di accettare la sfida? Come rispondete alle provocazioni?  Vi sentite realisticamente in grado di vincere? 

Citando Einstein “Non si può risolvere un problema usando la stessa mentalità che lo ha creato.”: se questo baratro economico e sociale è stato generato dai professionisti della politica, beh, è onestamente difficile riuscire a fare di peggio!
Noi puntiamo ad un richiamo, non solamente a parole, delle migliori energie che la città esprime, spesso costrette a lasciare Livorno e, sempre più spesso, pure il paese. Oltre a questo, non ci appelliamo ad una partecipazione “rituale” dei cittadini, ma puntiamo ad introdurre nello Statuto Comunale strumenti avanzati di democrazia diretta. Ci sentiamo realisticamente in grado di Vincere. Sappiamo però che una Vittoria elettorale significherebbe anche ereditare un cumulo di macerie e che il vero cambiamento dello stato esistente delle cose sarà lento e di non facile attuazione. Per affrontare concretamente questa sfida, occorre intercettare quindi le migliori intelligenze del territorio (e non solo) che si rendano disponibili a condividere questa esperienza con noi. A questo scopo abbiamo lanciato una selezione pubblica per i futuri potenziali Assessorati 5 Stelle. Potete trovare tutte le info necessarie a questo link: http://www.livorno5stelle.it/selezione-degli-assessori-per-la-giunta-5-stelle/

12. In caso di ballottaggio sarà indispensabile racimolare voti anche dagli elettori delle liste escluse, il vostro atteggiamento “purista” non e' un po' pericoloso in termini meramente tattici? 

Non si tratta di un atteggiamento purista, ma di un approccio totalmente diverso: i partiti e liste civiche considerano i cittadini, in quanto elettori, come una proprietà privata. 
In sede di ballottaggio, le forze politiche escluse da questa tornata sono soliti dare “indicazioni di voto” al proprio elettorato, scambiando il proprio pacchetto di voti con una o l'altra parte per ottenere qualcosa (solitamente posti in partecipate, commissioni, etc).
Crediamo che oggi l'elettorato sia sempre più libero e che sia in grado di valutare al secondo turno quale sia la scelta migliore: partecipare al voto (o non partecipare) e per chi.
In caso che non fossimo noi ad andare al ballottaggio, non daremo nessuna indicazione di voto... 
se invece toccasse a noi sfidare il PD, non ci appelleremo ai “cittadini di tutti i cittadini”, ma lasceremo ovviamente libere le altre forze politiche ed i loro elettori di scegliere come meglio credono, senza “spinte” di alcun tipo da parte nostra.
Vogliamo liberare la città e non occupare le poltrone: intendiamo aprire giunta e CDA delle partecipate alla cittadinanza, perché solo così riusciremo ad essere un'amministrazione di cittadini e non qualcosa che assomiglia pericolosamente a quello che non vogliamo diventare, cioè una partitocrazia.
Peccheremmo di autoreferenzialità se pensassimo ad avere al nostro interno tutte le risorse.

13. Lasciamoci con una promessa per i livornesi, qualcosa di cui ti senti sicuro al 100%, un cavallo di battaglia o qualcosa di sorprendente. Filippo Nogarin e il M5S promettono che, se dovessero vincere le elezioni...

Non amiamo le promesse in stile “vecchia politica”, le quali poi non vengono mai, sistematicamente, supportate da fatti concreti. Comunque possiamo dirci sicuri al 100% che uno dei nostri cavalli di battaglia che, da subito, verranno attuati in caso di vittoria è quello della Partecipazione, collegata anche alle tematiche ambientali.
Nella nostra città si è abusato da tempo di questa parola, tanto da svuotarne il significato.
Dall’esperienza di Cisternino 2020 a quella di Pensare in Grande, a Livorno il maggior successo dei processi partecipativi è rappresentato dai sondaggi sul Palasport (effettuati da Il Tirreno): il primo per scegliere il colore della copertura della struttura, il secondo per il nome definitivo.
Vogliamo cambiare lo Statuto Comunale per istituire l’istituto del Referendum Propositivo Senza Quorum: è un passaggio necessario affinché i cittadini possano avere una seconda chance sulle scelte delle amministrazioni, di qualsiasi colore esse siano. Pensiamo che il coinvolgimento attivo dei livornesi nelle scelte che li riguardano sia una conditio sine qua non, per affrontare la grande sfida del governo di questa città.

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