Livorno: una città senza identità

Ascolto Livorno e i suoi abitanti da anni ormai, cerco di carpirne il sentimento, l'orgoglio di far parte di una comunità, il senso di identità; ma purtroppo mi rendo conto che Livorno soffre tremendamente una dilagante crisi d'identità. Cos'è Livorno, qual e' il suo ruolo nella Storia italiana, quali i suoi valori? Di cosa deve essere ricordata, di quali gesti, di quali personaggi?

Senza una risposta certa a queste domande, difficilmente si può sperare in una ripresa economica e sociale. Ogni città, per avere un valore aggiunto ed essere attrattiva, ha bisogno di puntare su qualcosa. Ci sono piccoli centri che vivono di questo, di un personaggio, di una storia, di un'opera. Faccio l'esempio di Torre del Lago Puccini, di Pesaro (città natale di Rossini), ma anche di Predappio, che non nasconde (ben oltre i limiti dell'apologia) i suoi legami con Mussolini. Ma l'Italia e' piena di città più o meno grandi che fanno girare le loro economie attorno a delle icone ed e' proprio questa la forza del nostro Paese, in ogni angolo c'e' una storia da raccontare!
E Livorno quale storia può raccontare?      
Livorno ha moltissime storie di cui narrare, la storia di Modigliani, quella di Mascagni, dei Macchiaioli, della Città delle Nazioni, della Città Ideale, della Comunità Ebraica, della Massoneria etc etc. Ma di tutto questo sembra essersi persa la memoria o, peggio, sembra quasi che ci si vergogni. Modigliani, ad esempio, e' stato accoltellato dalla sua città. Ho sentito assessori alla cultura che quasi si vergognavano di questo personaggio per una goliardata che ha ormai trent'anni. Ancora non ci si libera di pregiudizi stantii ed anacronistici! (Per poi scandalizzarsi se una città come Pisa organizza mostre a tema, dandole addirittura della ladra)
Non un museo degno di tale nome, non un'effigie, una scultura, un evento annuale, un polo fieristico, un centro congressi, non c'e' niente che ricordi i grandi personaggi della nostra cara Livorno.  Non c'e' niente di cui un turista possa ricordare e raccontare. Si tenta, goffamente, di porre rimedio intitolando un palazzetto dello sport al Modi'. Addirittura, se su Google si cerca "Livorno Marconi" si possono scorrere intere pagine prima di trovare notizie del fatto che Alessandro Marconi ha vissuto, studiato e agito nella nostra città. E i Macchiaioli? Sono stati il primo movimento pittorico di rilievo dopo decenni di vuoto tanto da riportare l'Italia intera al centro dell'interesse culturale europeo. Dov'è un valido museo che ne ricordi le opere e la valenza storica?

Vogliamo veramente che Livorno sia conosciuta nel mondo solo per la sua rivalità con Pisa, per la sua squadretta di calcio e per il cacciucco? E' questa la nostra città? Un parvenu in mezzo ai giganti?

Possiamo davvero continuare a sentire il livornese che per difendere la propria città parla di scogli e di salmastro?

E' possibile che nei negozi si trovino souvenir della Torre di Pisa e non delle teste di Modigliani?

Come si può continuare a parlare di navi da crociera se poi, ai crocieristi, non offriamo nulla e anzi li invitiamo ad abbandonare il centro con navette per l'Ipercoop e pullman per le altre città? Che senso ha?

Livorno deve riscoprire se stessa, da questo non può prescindere. Una città senza memoria, senza orgoglio per ciò che rappresenta nella Storia, non può pretendere nulla oltre alla mediocrità. E la mediocrità in nessun caso può portare ad un'elevazione sociale.

     

 

Commenti

  1. La penso come te, Livorno necessità di valorizzare la sua immagine, ma deve imparare anche a fare rete con la sua provincia e anche le altre città della Toscana!

    RispondiElimina

Posta un commento

La vostra opinione è materiale prezioso, se avete qualcosa da dire ditelo, non sbaglierete mai.