A domanda rispondo: Movimento 5 Stelle. "Puntiamo al ballottaggio"

Sesto contributo per la rubrica "A domanda rispondo", oggi ospite del Blog e' l'intera assemblea del meet up Movimento 5 Stelle di Livorno.


- Per prima cosa diteci, in cosa si differenzia il M5S dalle altre formazioni politiche? E in che  misura questa differenza puo' essere valorizzata in un contesto amministrativo comunale?

Tanto per iniziare, diversamente dalle altre forze politiche, a questa intervista non risponde un singolo (segretario di partito o “leader” di autoreferenziali liste civiche), ma l’intero Meet Up. A gennaio in piazza XX Settembre, al comizio di Beppe Grillo per lo Tsunami Tour, centinaia di cittadini di diverse provenienze politiche si sono ritrovati assieme, forse per la prima volta, accomunati dalla voglia di credere nuovamente nella Politica, per ritrovare quel senso di comunità che forse in questo paese non è mai esistito, diviso da sempre tra guelfi e ghibellini, destra e sinistra. Dopo la nascita del governo Letta è forse evidente quello che ai “grillini” è chiaro da molti anni cioè che, se c’è stata contrapposizione fra centro-sinistra e centro-destra, questa è stata solo di facciata, perché sulle questioni importanti c’è, da tempo immemore, un partito unico. O meglio c’era, perché tanti di quei ragazzi e ragazze che erano su quel palco oggi sono deputati e senatori tra i più attivi in Parlamento e tanti altri che erano al di là della balaustra hanno deciso di attivarsi per il M5S. Nessun ordine di scuderia, perché non c’è nessuna carriera, nessun cursus honorum per nessuno, solamente l’onore (e onere) di occuparsi della cosa pubblica per una breve stagione della propria vita, per poi
Piazza XX Settembre, Tsunami Tour Gennaio 2013
tornare ad essere soltanto un cittadino. Gli eletti del M5S rispondono da sempre, a qualsiasi livello, del proprio operato dinanzi ai propri elettori, rimettendo il mandato all’assemblea. A questo scopo occorre introdurre  nello Statuto Comunale nuove forme di democrazia diretta (non  spot come i “Pensare in grande” o i “Cisternino 2020”), nelle quali non sia permesso ad una maggioranza (che si presume chiamata a governare) di boicottare gli istituti partecipativi, com’è successo nel vergognoso episodio del referendum sull’ospedale a Montenero.
In tempi di spending review è necessario che la risposta a molte esigenze (decoro urbano, gestione dei monumenti, sociale) parta della comunità; del resto già oggi le esperienze dal basso nella nostra città nascono in risposta a carenze dell’amministrazione. Tutte queste energie vanno valorizzate e non tradite.

- Livorno soffre di una crisi d'identità senza precedenti, qual è la causa a vostro parere? Quali le soluzioni che propone il M5S?

Il processo di globalizzazione ha sicuramente segnato il destino della nostra città più di quanto abbia fatto con le altre realtà toscane: la componentistica auto ha subito da un lato la crisi del comparto che è mondiale, dall’altro dei processi di delocalizzazione rendono giorno dopo giorno più precario il settore. Per quanto riguarda il porto, oltre la concorrenza dello scalo di La Spezia, il Mediterraneo più complessivamente ha perso sempre più centralità.
 Se fino a pochi anni fa Livorno, dal punto di vista urbanistico, era una città tutto sommato“concentrata”, la bolla immobiliare l’ha segnata profondamente. L’idea folle di una Livorno“policentrica” ha impoverito il centro storico, rendendolo poco accogliente: se ne accorgono oggi i turisti spaesati che girano per le strade attorno alla via Grande. Valorizzare il patrimonio culturale va di pari passo con la vivibilità urbana del centro e, per il resto, c’è un mondo da scoprire al di là della variante, in quel parco delle colline livornesi.
Serve interrogarsi sul sito d’interesse nazionale e su quella parte passata a SIR, per cercare di sviluppare attività produttive, che non soltanto non aggravino la qualità dell’ambiente, ma che siano occasione per il suo recupero.
 La perdita d’identità, quindi, deriva in parte dalla grossa crisi industriale che sta attraversando la città: Livorno è da sempre considerata soltanto poco più che un porto, inserito in un territorio che ha puntato sull’industria (anche inquinante). Per uscirne occorre capire i motivi ed i termini della crisi, scoprendo nuovi punti di forza che Livorno potrebbe sviluppare, per entrare così in una nuova fase.

- Come giudicate l'operato della giunta Cosimi?

Solo un meccanismo ben rodato come quello del PD e di tutte le sue derivazioni (ARCI, sindacati confederali, centri sociali anziani, cooperative) poteva far digerire ai cittadini una gestione così mediocre della cosa pubblica.
L’esplosione di ogni genere di comitati e vertenze è uno dei segnali di opposizione a questo“stile di governo”. Solo per fare un esempio, abbiamo notato che un argomento come il quesito referendario sullo spostamento dell’ospedale è stato visto come fumo negli occhi da parte del Partito Democratico, ben consapevole che avrebbe perso se la partecipazione fosse stata reale e quindi ha puntato sull’arma dell’astensionismo. Così la giunta Cosimi ha decretato uno dei propri fallimenti politici, visto che la scelta della localizzazione del nuovo ospedale a Montenero non era in nessun modo nel programma elettorale della coalizione di centrosinistra. La giunta ha spesso accelerato verso scelte disastrose, per poi rimanere immobile di fronte ai reali macro-problemi della città (come quello occupazionale). Il nostro giudizio sulla giunta attuale è politico e non personale: riteniamo che qualunque “avatar” venga proposto come sindaco dal Pd finirà con l’agire senza soluzione di continuità con l’attuale sindaco, così come Cosimi è fatto con Lamberti. Il fico fa i fichi.

- Il M5S parteciperà per la prima volta alle amministrative. Qual e' il risultato che vi aspettate? Come verra' scelto il candidato sindaco? Vi sentite pronti ad amministrare una citta' come Livorno?

Noi abbiamo grandi aspettative. O meglio, ce l’hanno i cittadini livornesi che per le politiche 2013 hanno votato in massa il M5S: 27mila voti.
Ovviamente le elezioni amministrative sono un appuntamento elettorale completamente differente, con liste più o meno civiche e dinamiche assai diverse, visto che il voto di opinione conta di meno per il traino delle preferenze.
In linea con le altre realtà toscane, noi contiamo su un risultato a due cifre che ci consenta, in prima istanza, di entrare in Consiglio Comunale, come principale competitor di PD&friends. Il ballottaggio è un’ipotesi da tenere in seria considerazione e, se questo si verificherà, nessun risultato è precluso.
L’idea di amministrare la città è di certo una grande responsabilità, ma anche una sfida che bisogna affrontare..
Abbiamo già fatto una parte della selezione dei nostri futuri candidati per la lista. Nella prossima fase ci rivolgeremo alla città sia per completare la lista, che per la scelta della possibile giunta, fino al ruolo di sindaco. Niente è già stato scritto: anche questo è un elemento che ci differenzia dalle altre liste civiche e dai partiti. Attraverso incontri pubblici definiti “graticole” valuteremo chi meglio può rivestire il ruolo di sindaco e voteremo attraverso la piattaforma di democrazia partecipativa Airesis.

- Come credete finiranno le prossime elezioni? Ci sarà il ballottaggio? Il PD gode ancora di abbastanza fiducia da parte dei cittadini per considerarsi già il vincitore indiscusso delle prossime elezioni?

Siamo convinti che stavolta il ballottaggio sia davvero probabile: lo diciamo perché abbiamo incontrato in quest’ultimo anno un sempre maggior numero di cittadini, spesso elettori (se non iscritti) al PD non soltanto in sofferenza, ma che ritengono sia necessaria per la città una discontinuità. In campo culturale, sociale e sindacale, realtà molto vicine al centro-sinistra, hanno sempre garantito una sorta di “ valore aggiunto” al PD: questo la dice lunga sull’incapacità di distinguere tra partito e città. Questa crisi ha inevitabilmente messo in difficoltà un meccanismo ben avviato. Il centrosinistra è assolutamente consapevole di questa situazione, mentre il centrodestra a Livorno non è mai stato credibile e tantomeno lo può essere in una fase di “Berlusconi calante”. Dunque i partiti scoprono lo strumento di false liste civiche, sia all’interno delle coalizioni, che“in proprio”. Nelle amministrative conta tantissimo il voto di preferenza e quindi, moltiplicando il numero di liste, si punta a ridurre gli spazi di soggetti che corrono sempre coerentemente da soli (come il nostro Movimento). Quando non si tratta di semplice riciclo di quadri politici in transizione da uno schieramento ad un altro, queste liste civiche servono sia per frazionare il voto che come “foglie di fico” utili allo schieramento politico che appoggiano che, senza di esse, raggiungerebbe un risultato ben più deludente (vedi Livorno Città Aperta alle amministrative 2009).

- Se il M5S non dovesse vincere le elezioni, sareste disponibili a collaborare con la nuova giunta su un programma prestabilito?

Nessun accordo, zero possibilità di ingressi in maggioranze  e - meno che mai - ruoli da stampella; se eletti come consiglieri di opposizione, non agiremo per “partito preso”, ma valuteremo nel merito le proposte avanzate (dalla maggioranza o dalle altre forze di minoranza), sostenendo tutte quelle che trovano riscontro nel nostro programma elettorale e comunque sempre nell’interesse dei livornesi. Sosteniamo con forza il primato delle idee rispetto alle ideologie, la vittoria del giudizio e della ragione sul pre-giudizio irrazionale.

- Uno dei problemi principali della città è la mancanza di lavoro. Cosa proponete al riguardo? Si può realisticamente pensare di migliorare le cose a prescindere dalla situazione nazionale?

Crediamo che la situazione di Livorno sia altamente critica, ma forse proprio per questo ci sono dei margini di miglioramento assai importanti. A prescindere dalla situazione nazionale, ci vuole un gran coraggio politico e occorre fare delle scelte, tentando di puntare su nuovi settori. Servirebbero agevolazioni per la nascita di incubatori di impresa (start up), soprattutto a carattere innovativo (energie alternative e bioedilizia, ad esempio). Occorrerebbero corsi di formazione per impiegare persone qualificate in questi settori: corsi e tirocini per il ricollocamento, in stretta collaborazione con i centri per l’impiego del territorio. Il turismo per la nostra città è quasi un “incidente di percorso”: al netto dei soliti luoghi comuni su turismo e cultura come “volano” per l’economia, crediamo che questo binomio potrebbe rivelarsi una via maestra per uscire dallo stereotipato ruolo di Porto di Firenze e Pisa, trovando una dimensione altra per la nostra città.
Oltre al turismo da crociera, c’è da valorizzare tutta l’area del Parco dei Monti Livornesi per i quali gli enti locali non hanno trovato niente meglio che prevedere una nuova discarica; un’area per la quale pensiamo sia necessario cominciare a riflettere anche di agricoltura, visto che il cibo italiano è il principale brand alimentare del mondo e sicuramente il più imitato.

- La politica "del rinnovamento" è spesso tesa all'ascolto dei cittadini direttamente dalla "strada". Credete che la politica debba seguire questa strada ad ogni costo? Si possono conciliare tutte le richieste popolari con le dinamiche reali di un'amministrazione?

Crediamo che i cittadini debbano essere coinvolti nelle scelte di governo, con tutto il diritto ad essere informati dei passaggi più importanti e impattanti per tempo, invece di ritrovarsi a fare da comparse in decisioni calate dall’alto.
Serve vera partecipazione ed è necessario rendere l’amministrazione trasparente e comprensibile: in questo modo un programma elettorale smette di essere un “promessificio”e anche i passaggi più difficili da digerire per il singolo cittadino smettono di essere tali, se analizzati in un’ottica complessiva.

-Livorno aveva uno dei porti più importanti d'Italia e d'Europa, ma ora perde posizioni di anno in anno. Qual è la strategia del M5S per invertire la tendenza? Quali i servizi per i crocieristi che mancano e dovrebbero esserci?

Purtroppo nessuno ha la bacchetta magica per risolvere problemi nati oltre vent'anni fa e perpetrati sino ad oggi. La crisi del porto di Livorno non si è mai arrestata ed oggi è ancora più evidente. Non c’è bisogno di particolari strategie, sarebbe sufficiente che di tutti quei buoni progetti che periodicamente vengono annunciati con toni trionfalistici ne andasse finalmente “in porto” qualcuno. Cosa possiamo fare per convincere le compagnie di navigazione a tornare a Livorno ? Quali sono le priorità ? Sono sempre le stesse: fondali, banchine, viabilità e collegamenti ferroviari, arresto del progressivo interramento della Darsena Toscana causato dallo Scolmatore, Terminal Crociere, Interporto. E' dagli anni '80 che si parla di dragaggi e periodicamente siamo stati informati che sarebbero iniziati i lavori, solo che i lavori o non iniziavano o non venivano completati. A titolo di esempio, una comunicazione del Comitato Portuale del dicembre 2011 sanciva che il livellamento dei fondali del porto di Livorno per consentire le manovre alle unità da 8.500 Teus sarebbe stato completato entro aprile 2012...  siamo ancora adesso a parlarne. Li vogliamo fare questi fondali ? Speriamo sia la volta buona. Avrete notato che da alcuni mesi c’è un grande fermento intorno al porto, è in atto l’escavo dei fondali e allargamento del canale di accesso alla Darsena Toscana, è annunciato il previsto arrivo di una nave da 8000 teus che farà uno scalo di prova a Livorno nel mese di novembre, stanziati 51 milioni di euro per migliorare la sicurezza idraulica dell’Arno, per demolire la barra di foce e progettare il nuovo ponte del Calambrone, è stata inaugurata una nuova struttura al terminal crociere della Porto 2000. Alcuni maliziosi pensano che tutta questa attività sia influenzata dalle prossime elezioni amministrative, noi non ne conosciamo le ragioni, ma sappiamo benissimo che tutte queste opere sono state annunciate ripetutamente negli ultimi anni, ma non sono mai state completate. A noi non interessa chi porterà a compimento le opere indispensabili al porto di Livorno, ci auguriamo che lo faccia questa amministrazione, perché parafrasando Beppe Grillo, non ci sono azioni (idee) di destra o di sinistra, ci sono solo buone azioni, ma se dovessimo amaramente constatare che si sono fatti per l’ennesima volta solo dei bei discorsi, forse è il momento di cambiare qualcosa in questa città e dare spazio ad un nuovo entusiasmo ed a chi le cose le vuole fare per davvero.

- Quali rimedi propone il M5S alla diaspora dall'asl labronica a quella di Pisa?

L'ospedale di Livorno ha già perso negli ultimi 5 anni 200 posti letto e quasi tutti i reparti specialistici (ad eccezione della chirurgia pediatrica che è stata letteralmente smantellata) sono stati diluiti nei reparti di medicina e chirurgia generale. Pisa non solo mantiene le specialistiche (chirurgia pediatrica è al Meyer), ma ha aumentato i posti letto: trovando risposta a Cisanello per le attività specialistiche, il cittadino livornese si rivolge a Pisa anche per le attività di bassa intensità; con la conseguenza che la ASL di Livorno deve compensare le prestazioni garantite da Pisa con un indebitamento che aumenta in maniera esponenziale. La nostra ricetta? Rivedere il modello per intensità di cure e combatterlo a livello regionale, un fermo no al nuovo ospedale a Montenero, un immane spreco di denaro pubblico; un sindaco 5 stelle agirebbe a livello regionale, attraverso la conferenza dei sindaci, per impedire lo smantellamento dei servizi.  

- Livorno ha quasi completamente dimenticato la sua storia. Molti monumenti, opere d'arte, luoghi storici, sono abbandonati e decadenti. Cosa proponete in merito?

I livornesi per primi devono uscire dall’oblio che attraversa il nostro paese ed anche il nostro territorio, ricordando la propria storia e riacquistando una identità culturale propria. Sappiamo che i fondi disponibili a livello nazionale per il restauro ed il recupero dei monumenti storici sono sempre minori perché le dotazioni finanziarie del Ministero per i Beni e le Attività Culturali diminuiscono costantemente ed inesorabilmente ormai da decenni (destra, sinistra, tecnici al governo o larghe intese). Per trovare fondi utili al restauro dei nostri beni culturali occorre impegnarsi a livello parlamentare per trovare le risorse, risparmiando su progetti e attività inutili. Oppure ancora, intercettare i bandi europei che, nel nostro paese, vengono costantemente ignorati (è bene esercitarsi con l’inglese..) Occorre costruire una rete cittadina per la cultura che elabori dei progetti e si impegni nel concreto per trovare, nelle maglie dei bilanci degli enti locali, le risorse necessarie, magari recuperandole dal risparmio sui molti sprechi che danneggiano anche il settore culturale. La buona  politica 5 stelle non farà altro che supportare ed aiutare le associazioni già presenti sul territorio in questi progetti, tentando di facilitare un collegamento e una rete fra le varie forze in campo. Ci teniamo però a sottolineare anche l’importanza dell’aspetto proattivo della cultura, legato alla produzione artistica e all’innovazione, nella quale Livorno eccelle in molti campi. Riteniamo che questi aspetti siano sempre stati largamente sottovalutati dal centro sinistra che, al di là degli annunci e dei soliti banali luoghi comuni, non ha mai compreso il valore strategico della ricchezza culturale livornese.

- Si parla di una spaccatura nel Movimento, potete dirci qualcosa a riguardo?

Da un’assemblea di 50 persone, se ne sono alzate 9, di cui tre della “vecchia guardia”, gridando “scissione!”, soltanto perché la stragrande maggioranza del gruppo non si riconosceva più o non si è mai riconosciuta in queste persone. La “spaccatura” fa, senza dubbio, comodo a qualcuno. Per noi, queste 9 persone semplicemente si sono allontanate dal gruppo. Perché si possa parlare di scissione si dovranno avere quantomeno due programmi completamente diversi, ma questo è impossibile perché i principi della Carta di Firenze e del Non Statuto sono patrimonio comune. Per noi che siamo rimasti nel gruppo “originario” è stato un passaggio critico, ma che non ci ha scoraggiato: stiamo continuando nel nostro percorso democratico senza arrenderci. Queste sono solo alcune delle difficoltà che incontreremo nel nostro percorso e la tenacia che ci contraddistingue non ci abbandonerà mai. Siamo dei resistenti inossidabili che non si lasceranno impantanare nella fanghiglia prodotta dai "mass medium”.

-Potete sintetizzare in pochi punti il programma per "rifondare" Livorno?

Le “rifondazioni” le lasciamo ad altri … a parte gli scherzi, la prima bozza del programma è in fase di elaborazione da parte dei nostri gruppi di lavoro, per cui non possiamo anticiparti niente per ora. Sappiamo che sei (giustamente) curioso, ma ti assicuriamo che, non appena sarà pronta, metteremo i vari punti in condivisione con i cittadini per elaborare un vero programma partecipato.

MeetUp Livorno 5 Stelle - www.livorno5stelle.it





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