Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno risposto o lo stanno facendo in questi giorni, quindi grazie a:
- Marco Cannito (Citta' Diversa)
- Lorenzo Cosimi (PRC)
- Jari de Filicaia (Partito Democratico)
- Andrea Ghilarducci (Sinistra Ecologia e Libertà)
- Gianfranco Lamberti (Confronto per Livorno)
- Andrea Romano (Italia dei Valori)
- Bruno Tamburini (Popolo delle Libertà)
- Cristiano Toncelli (Progetto per Livorno)
- Movimento 5 Stelle
Le domande saranno molto simili per tutti gli esponenti, cosi' che risulti più facile fare un confronto obiettivo sulle varie proposte politiche.
Foto da Il Tirreno |
- Marco, per prima cosa raccontaci, cos'è Città Diversa? In cosa si distingue dalle altre liste civiche? Ci puoi brevemente descrivere il percorso dalla nascita ai giorni nostri?
CD è un movimento civico pluralistico e pluritematico che si nutre da sempre del contributo dei cittadini.A differenza di altre formazioni civiche non siamo stagionali,nè settoriali.Per cui leggiamo il cambiamento dello scenario politico senza rimanere legati ai suoi condizionamenti.I nostri aderenti sono prima di tutto collaboratori e cittadini attivi a pieno titolo.Non ci sono vincoli di tesseramento,nè gerarchie interne.Denunciamo l'inadeguatezza della politica,ma non mitizziamo la democrazia diretta.Siamo on the road,come è giusto che sia,ma rispettiamo le assemblee istituzionali.Anzi,lavoriamo per valorizzarne la qualità rappresentativa.
- Livorno soffre di una crisi d'identità senza precedenti, qual è la causa a tuo parere? Quali le soluzioni che propone Città Diversa?
Condividiamo il giudizio sulla crisi d'identità.Occorre pero' non confondere la febbre con la malattia,i cui sintomi partono da molto lontano.Portualità e industria pesante hanno cessato di caratterizzare un modello di integrazione produttiva per almeno tre quarti di popolazione.Ne è scaturito un crollo della coesione sociale che ha separato il destino di alcune elite dal resto della città producendo disorientamento e frustrazione tra i meno garantiti.La fuga dei quadri tecnici e dei giovani ha fatto il resto.E a poco è servito espandere il mercato immobiliare oltremisura.Con rischi concreti per l'eco sistema e la solidità dei nuclei familiari che hanno investito somme ingenti nel mattone.Vincolandosi ad una vita di sacrifici che si è ovviamente aggravata con la crisi del lavoro e la monetizzazione di alcune prestazioni sociali.Per invertire la tendenza ovviamente non ci sono ricette preconfezionate,anche perchè questi ultimi dieci anni si stanno concludendo senza un rinnovo compiuto degli strumenti urbanistici che dovrebbero interessare l'ambito urbano.Dobbiamo in primo luogo riqualificare la città e ove possibile porre rimedio agli indicatori della crisi senza appellarci al salvatore di turno.Come è tristemente accaduto per Rossignolo e la pazza idea delle auto di lusso. Il Comune insomma deve orientare quanto è nelle sue possibilità finanziarie e di indirizzo per valorizzare capitale di partenza nel settore agro collinare,nella ricettività turistica, nei servizi tecnologici all'impresa che dovesse investire su Livorno.Sperimentando anche forme di cooperazione e di mutuo aiuto tra aziende che operano in filiera.
- Come giudichi l'operato della giunta Cosimi?
Cosimi ha sostanzialmente fallito nel merito e nel metodo.Ha avuto a disposizione molto tempo per riprogrammare i fondamentali della città,regolamentare l'urbanistica,stabilizzare il capitale fisso della città (cioè le opere pubbliche di grande attrazione turistica) e contribuire a disboscare il mercato del lavoro da vaste quote di nero e di illegalità.Ma nella sostanza non è venuto a capo di nulla.Nei suoi bilanci,sempre ben confezionatisul piano contabile ,alla voce sviluppo non c'è traccia di impegni rilevanti.Nei primi cinque anni di mandato (2004/2009)ha a suo dire risanato il Comune sul piano finanziario,intendendo con questo marcare una netta discontinuità con l'Amministrazione che lo aveva preceduto.Ora sta concludendo i secondi cinque anni rivendicando una singolare continuità con lo stesso Lamberti dopo avere "strappato" sulla localizzazione del Nuovo Ospedale e compiuto altre scelte molto discutibili.Sul piano del metodo ha clamorosamente disatteso le promesse optando per un decisionismo il piu' delle volte autoritativo e autoreferenziale che lo ha progressivamente allontanato dal merito reale dei problemi e dal cuore dei cittadini.
- Città Diversa difficilmente vincerà le elezioni, partendo da questo, cosa ti auspichi per le prossime amministrative? Chi ti auguri vinca (realisticamente)? Sareste disposti a collaborare con un'eventuale maggioranza a voi gradita?
Città Diversa ,come abbiamo spiegato,non è un bluff,nè un trastullo stagionale.Per questo concorriamo a pieno titolo alla guida della città senza alcuna presunzione,ma con la ferma determinazione di ascoltare tutti coloro che vogliono invertire seriamente la rotta del proprio destino personale senza perdere di vista il quadro complessivo dei problemi.Vogliamo capire se nel tempo della crisi e della crescente incomunicabilità tra Palazzo e cittadini è ancora possibile evidenziare un criterio di priorità con cui effettuare le scelte politiche definitive.La fiscalità va onorata con una maggiore condivisione di futuro all'interno di un Polo Civico Naturale che valorizzi le differenze,tuteli il bisogno sociale,stimoli le energie intellettuali. Dobbiamo effettivamente ribaltare la partita delle compatibilità,che ad esempio in questi cinque anni hanno premiato il mito della "logistica integrata"legata ai circuiti universitari,ma non quello della sistemazione logistica e funzionale di una città che se si apre al mondo (si veda il caso delle crociere) non puo' scansarlo rinunciando al proprio restiyling o alla propria alfabetizzazione.Proporremo cose originalissime (ad esempio corsi di inglese , francese.tedesco,spagnolo a disposizione di ogni cittadino di ogni età e di ogni condizione sociale)proprio per alzare la percezione media del cambiamento e avvicinarci al mondo senza per questo strutturare delle dispendiose elites di eccellenza.Per questi motivi noi chiediamo ai cittadini di dare fiducia a un progetto che non puo' essere limitato o indirizzato da alleanze preventive. Quindi di farci vincere perchè se vinciamo noi vincono tanti cittadini.
- Uno dei problemi principali della città è la mancanza di lavoro. Cosa proponete al riguardo? Si può realisticamente pensare di migliorare le cose a prescindere dalla situazione nazionale?
Oggi come oggi ,come già evidenziato,le politiche attive per il lavoro costituiscono una competenza delle Province.Sarà interessante capire se e come come questo intervento,che dovrebbe regolare la relazione fra la domanda e l'offerta di lavoro territoriale,sarà redistribuito tra Regione e Comune.Sempre che non prevalga l'immobilismo non è improbabile che alla Regione venga mantenuto lo status di ente finanziatore della formazione professionale e di tesoriere dei fondi strutturali europei.Da capire se il Comune dovrà limitarsi ad atti operativi o proporre interventi dopo avere svolto un'opera di serio monitoraggio del mercato del lavoro reale,non di quello potenziale di cui si è fin troppo discusso in questi anni senza particolare costrutto. Si sono peraltro perse le tracce di quegli "incubatori"(tipo il Bic o il Polo per l'innovazione)che avrebbero dovuto sostenere la ricerca e favorire un trasferimento di know how locale a favore delle imprese.Non possiamo dimenticare che nel corso di questi anni ,attraverso la Regione,il Comune ha sollecitato il trasferimento di ingenti risorse a favore di grandi imprese multinazionali già in produzione (tipo la Wass,Trw ),dimenticandosi di avviare piattaforme operative per la valorizzazione della job creation o la socializzazione dei cosiddetti nuovi lavori che stanno maturando nei servizi commerciali e all'impresa.
Da non dimenticare infine il ritorno occupazionale che potrebbe derivare dal ciclo di smaltimento ecologico del rifiuto differenziato con le filiere del compostaggio e del riciclaggio dei materiali ferrosi.
- La politica di Città Diversa è spesso tesa all'ascolto dei cittadini e non sono rare le occasioni in cui tu e i tuoi collaboratori avete ascoltato la cittadinanza direttamente dalla "strada". Che reazioni avete suscitato nelle persone? Credi che la politica debba seguire questa strada ad ogni costo? Si possono conciliare tutte le richieste popolari con le dinamiche reali di un'amministrazione?
CD,come detto,si nutre del dialogo con i cittadini.Per noi l'ascolto costituisce una fase preliminare necessaria all'approfondimento del tema e alla conseguente,eventuale rappresentanza dei bisogni nelle sedi istituzionali.Il nostro background è fatto di cittadini attivi,senza il cui consenso informato non potrebbe esserci alcune forma elevata di convivenza civile.Per questo veniamo spesso "convocati" sul problema.Da cittadini,lavoratori in difficoltà,residenti alle prese con una espansione urbana piena di contraddizioni,spesso strutturali. CD fornisce dati sul problema sollevato dai cittadini e verifica le possibilità di soluzione informando sul tempo amministrativo e sullo spazio finanziario a disposizione.Non lo fa praticamente nessuno oltre noi.
Da questo punto di vista vorremmo decisamente invertire,e lo diremo in campagna elettorale,quella coazione a ripetere per cui ad esempio un Sindaco ,dopo massimo due,tre anni di mandato, trova sempre qualcosa di piu' importante da fare.La federazione dei Comuni,il Parlamento,Bruxelles,fate voi.Normale che prima o poi una figura di questa tipo scompaia dal cuore dei cittadini.Normale che si incrini,reciprocamente,una relazione di fiducia su cui investire nel tempo.Siamo convinti che la prossimità anche fisica ad una città che cambia per dinamiche sue proprie sia fondamentale.
E le risposte dei cittadini,in questo caso,come abbiamo sperimentato,sono sempre di alto profilo,e comunque responsabili.E appare piu' facile,di conseguenza,comporre quegli interessi che il piu' delle volte appaiono in conflitto irriducibile tra di loro.
- Livorno aveva uno dei porti più importanti d'Italia e d'Europa, ma ora perde posizioni di anno in anno. Qual è la strategia di Città Diversa per invertire la tendenza?
Saremmo presuntuosi se dispensassimo pillole di saggezza sul tema.Al contrario,occorre molta umiltà e se vogliamo spirito di sacrificio per limitare e razionalizzare quelle rendite di posizione che oggi obiettivamente impediscono allo scalo di volare.Per questo anche in questo scenario riteniamo fondamentale avviare una franca relazione con tutti gli operatori del Porto che magari in modo sommesso ci chiedono di liberalizzare spazi che oggi sono giocoforza contesi tra Cilp e Porto 2000 in una condizione di quasi duopolio. Attendiamo con interesse gli esiti della nuova zonizzazione proposta da Gallanti.Cosi' come gli esiti progettuali della cosiddetta espansione a mare che dovrebbe liberare spazi (Sin permettendo)per nuovi e selettivi insediamenti industriali.Riteniamo poi che la rimodulazione del cosiddetto waterfront sia un passaggio fondamentale perche' l'incremento dei traffici commerciali si accompagni a un rapporto piu' rispettoso fra gli spazi del Porto e quelli della Città.Sul piano urbanistico scontiamo ritardi biblici sul tema e certamente il mondo che ci entra praticamente in casa con maxi container e crociere,spesso in condizioni rocambolesche e di elevata promiscuità,non puo' piu' aspettare i nostri comodi.
Come cultori del servizio pubblico,riteniamo poi che il Porto del futuro con i suoi operatori debba scegliersi una vocazione specialistica.E su questo elemento costruire una mission aperta anche agli istituti formativi della Città.
Denunciamo in conclusione gli inaccettabili ritardi sulla Porta a Mare,il Porto Turistico,la stessa Bellana.Tutte situazioni che se si stabilizzano nell'inerzia rischiano di esporre l'area ex cantieristica alla speculazione fondiaria.
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