Eccoci arrivati al quarto appuntamento della rubrica. L'ospite di oggi e' Lorenzo Cosimi di Prc.
tessuto sociale e produttivo della città è sotto gli occhi di tutti, con molte scelte sbagliate sia sotto il profilo urbanistico che industriale, si è passati da una città operaia con delle chiare caratteristiche sociali e culturali, ad una città di servizi dove il consumismo rappresenta l’oggi. Credo che occorra puntare su una rinascita della città intesa come cambiamento radicale anche di alcune scelte già in via di approvazione. Occorre che le energie migliori della città si mettano al servizio di un progetto di prospettiva per il futuro dove il mondo del lavoro e le vari sfaccettature di Livorno rappresentano l’organo rotante. Investire direttamente i livornesi delle scelte per il futuro della nostra comunità
Lorenzo, per prima cosa raccontaci, in cosa consiste il progetto di PRC? In cosa si distingue dagli altri partiti?
Credo che con una domanda non si possa evadere ma ti ringrazio ugualmente per avermela posta. Noi crediamo ancora oggi che un altro mondo sia possibile che un altro modello di sviluppo occorra sia per quanto concerne le risorse sia per quanto riguarda l’economia, insomma il mondo non è stato condannato biblicamente al capitalismo , anzi vi sono molti esempi nel mondo, penso all’America latina dove il socialismo rappresenta oggi la speranza maggiore per quei paesi che hanno conosciuto dittature militari ed economiche. Diciamo che non vogliamo smussare gli angoli di un sistema ( il neoliberismo ) che impoverisce economicamente e culturalmente la società rendendola anche violenta. Vogliamo andare al suo superamento e porre al centro la redistribuzione delle ricchezze e il ruolo dei lavoratori come elemento di socialità per la trasformazione dell’esistente.
- Livorno soffre di una crisi d'identità senza precedenti, qual è la causa a tuo parere? Quali le soluzioni che propone Prc?
La crisi di identità di Livorno è il diretto risultato degli ultimi venti anni di governo della città, la mutazione del
Foto da Il Tirreno |
- Come giudichi l'operato della giunta Cosimi?
Il giudizio non può che essere negativo, questo non partendo da posizioni pregiudiziali visto il nostro ruolo di forza di opposizione all'interno del consiglio comunale, ma basando quanto detto sul reale: non si riesce a dare risposte concrete ad una crisi sociale ed economica nonché industriale del nostro territorio, mancanza di programmazione, l’emergenza abitativa, una città ripiegata su se stessa dove le bellezze artistiche o sono chiuse al pubblico o sono da anni e anni in via di ristrutturazione, il vivere di emergenze, il problema delle aziende pubbliche, la progettazione di opere faraoniche non tenendo conto dell’attuale stato di crisi. In merito a tutto questo la giunta Cosimi non è riuscita a dare una sola risposta positiva. Inoltre la revisione del piano strutturale e la variante anticipatrice del porto impongono una discussione più profonda visto che riguardano il futuro della città e dei suoi cittadini, in ultimo ma non per importanza; in questi anni si è creata una ulteriore frattura tra il cosiddetto Palazzo e il cittadino, per cambiare Livorno è indispensabile ridurre e far rimarginare questa rottura.
- Prc difficilmente vincerà le elezioni, partendo da questo, cosa ti auspichi per le prossime amministrative? Chi ti auguri vinca (realisticamente)? Sareste disposti a collaborare con un'eventuale maggioranza a voi gradita?
Innanzitutto in politica mai dire mai. L’auspicio è che si parli e si affrontino i problemi senza scadere nel gossip politico che non serve assolutamente a nessuno, l’augurio è che possano governare delle idee che spingono verso un mutamento del metodo di governo e che si traduca in azioni concrete per invertire la rotta e far rinascere Livorno. Ci poniamo anche noi il problema del governo della città, in questi anni la nostra è stata una opposizione programmatica e non pregiudiziale, non fa parte del nostro dna politico essere prevenuti. Le possibilità di alleanze si valutano, per noi, solo e solamente sui contenuti, sui programmi, sulle idee migliori per l’azione di governo poiché la personalizzazione della politica rappresenta un freno ai contenuti, anche se è inutile negalo con l’attuale legge elettorale il candidato sindaco incarna tutto questo.
- Uno dei problemi principali della città è la mancanza di lavoro. Cosa proponete al riguardo? Si può realisticamente pensare di migliorare le cose a prescindere dalla situazione nazionale?
Assolutamente non è possibile prescindere dal livello nazionale, Livorno deve ancora ritagliarsi un ruolo regionale, nazionale, Europeo e mediterraneo se vuole intercettare i cambiamenti in corso nell'economia industriale e marittima. Alla crisi che sta mordendo senza precedenti la nostra città e la nostra provincia, occorre dare una risposta forte e tenace e non ripercorrere strade già intraprese o ripresentare vecchie ricette economiche che la crisi l’hanno creata, ad oggi un nuovo ruolo dello stato nell'economia rappresenterebbe un punto di svolta dentro il quale trovare respiro e soluzioni certe e durature,. L’ubriacatura delle privatizzazioni ha generato i danni che tutti noi conosciamo, sono indispensabile altre idee e certezze.
La politica "civica" è spesso tesa all'ascolto dei cittadini direttamente dalla "strada". Credi che la politica debba seguire questa strada ad ogni costo? Si possono conciliare tutte le richieste popolari con le dinamiche reali di un'amministrazione?
Credo sia possibile ma sino ad un certo punto. Gli attuali consigli comunali sono relegati, grazie all'attuale legge, al ruolo di ratifica di provvedimenti amministrativi già decisi in giunta, quindi credo che occorrano altri strumenti di democrazia partecipata, le circoscrizioni avrebbero potuto essere uno di questi strumenti se fossero state investite di una responsabilità diversa da quella che hanno avuto ma anche questo mezzo tra poco non sarà più presente. Prima la nostra città aveva dieci circoscrizioni poi ridotte a cinque e tra poco a zero, dobbiamo prevedere magari delle consulte popolari così come avviene in comuni più piccoli del nostro e che sono viste con positività dai cittadini i quali si sentono parte integrante e viva di un progetto di democraticità e di condivisione dei progetti.
- Livorno aveva uno dei porti più importanti d'Italia e d'Europa, ma ora perde posizioni di anno in anno. Qual è la strategia di Prc per invertire la tendenza? Quali i servizi per i croceristi che mancano e dovrebbero esserci?
Prima di tutto penso che la variante anticipatrice del piano regolatore del porto non fosse più rimandabile visto che dal 1953 questo porto non avevo un piano regolatore. I lavori infrastrutturali : l’allargamento del canale di accesso al porto, i dragaggi dei fondali , la messa in sicurezza di alcune banchine, il ruolo del trasporto ferroviario e l’acquisizione di nuovi traffici e una indispensabile programmazione da parte degli organi competentii, penso siano questi alcuni punti fermi dai quali non si possa evadere. Per i croceristi e il crocierismo non solo mancano alcuni servizi ma manca una città ricettiva dal punto di vista turistico e culturale, ad oggi Livorno non lo è ed è ancora lungo il cammino per poter far fronte a questo. Da una adeguato piano del traffico ad itinerari culturali e paesaggistici, passano da qui secondo me alcune idee . Il lavoro da fare è ancora molto lungo ma non impossibile.
- Quali rimedi propone Prc alla diaspora dall'asl labronica a quella di Pisa?
Più che rimedi occorre capire quale sarà il ruolo dell’asl di Livorno nel panorama regionale, ad oggi ha un ruolo del tutto marginale visto anche l’ospedale di Cisanello e la ricerca universitaria a Pisa. Penso però che molto si giochi sul futuro della prevenzione sul territorio e sui distretti non certamente nella costruzione di un nuovo ospedale. Una bellissima e moderna struttura non migliora la sanità se persistono problematiche collegate alle risorse umane e alle liste di attesa. Ripensare ad una sanità pubblica dove la contabilità economica non è il metro di valutazione delle scelte programmatiche.
- Livorno ha quasi completamente dimenticato la sua storia. Molti monumenti, opere d'arte, luoghi storici, sono abbandonati e decadenti. Cosa proponete in merito?
Anche su questo punto una non oculata gestione del patrimonio artistico ha avuto questo effetto, inoltre l’amministrazione mette a bilancio tramite i "piuuss" molti soldi per la ristrutturazione dei beni culturali e non solo, ma ad oggi niente di positivo dal futuro delle due fortezze allo chalet della rotonda , ma sarebbe fuorviante non salutare positivamente alcune cose in atto ( scoglio della regina e dogana d’acqua) . Penso però che i monumenti, le opere d’arte e i luoghi storici debbano offrire in ogni città sia valorizzazione della tradizione e della storia di ogni comunità ma anche una opportunità lavorativa da cogliere in pieno.
- Livorno vive una crisi nella crisi, ovvero quella del "sociale". Questo tema e' sempre stato un baluardo di Prc. Cosa deve cambiare secondo voi in città e come?
Crisi economica e crisi sociale sono le due facce della stessa medaglia ed oggi rappresentano uno degli aspetti negativi della città e della provincia. Sono tutte e due il diretto risultato nel maggiore dei casi della perdita del posto di lavoro e quindi del salario, le iniziative e le azioni sono state molte in questo settore anche di spessore , è necessario però andare oltre e trovare modelli di lotto e di risoluzione permanenti, in tutto questo la solidarietà è fondamentale altresì è indispensabile avere una visione complessiva del problema ed unificare le situazioni di disagio sociali affinché tutta la città si senta coinvolta in una spinta energica per il cambiamento.
- Quali novità dovremmo aspettarci da Prc alle prossime elezioni amministrative? Anche voi sentite la necessita' di un cambiamento nel modo di fare e vedere la politica locale?
La necessità di cambiare il modo di fare politica e vederla penso sia presente in molte formazioni politiche, la sfida oggi è su quel terreno. Sono cambiati i linguaggi, la comunicazione i punti di riferimento territoriali e quindi è indispensabile avere le capacità di rinnovarsi nella continuità ideale e progettuale. Su questo la contestualizzazione storica ci offre spunti fondamentali di discussioni. Le idee non possono essere giudicate superate dal tempo occorre saper rinforzarle di nuova linfa e vigore
- A proposito di novità, quanto di vero c'e', secondo te, nel cambiamento che i maggiori partiti a voi contrapposti promettono di apportare?
Penso dia prematuro oggi tracciare una linea di demarcazione e su quella trarre attente valutazioni, vedo molta nebulosità e una non adeguata distinzione tra idee e costruzione di progetti e personalizzazione esasperata del confronto. Ma la nostra volontà di aprire un confronto sui grandi temi della città per portare il nostro contributo di idee e di uomini è fuori discussione. Non abbiamo nessuna preclusione .
- E' possibile una collaborazione, anche parziale, sui temi a voi vicini con il M5S?
E’ una opzione del fare politica nuova al di fuori degli schemi classici che sin qui abbiamo conosciuto dei partiti politici, ma è indubbio che incarna una fortissima volontà di cambiamento che non può lasciare indifferente nessuno. Certo che sarebbe possibile una collaborazione su alcuni temi, non abbiamo nessuna riserva anche perché crediamo che il disagio politico e sociale che rappresentano almeno su alcune problematiche sia contiguo ad alcune battaglie che la sinistra negli anni ha combattuto dalla questione etica e morale alla svendita di patrimonio pubblico.
Che giudizio dai sul fenomeno M5S a Livorno?
Penso che nessuno si aspettasse nella nostra città un vera e propria esplosione del m5s quantomeno dal punto di vista elettorale, quindi serve riflettere e analizzare in ogni suo singolo aspetto quanto è accaduto in una città come la nostra dove si crede o si credeva che le tradizioni sono ancora ben ancorate. È stato ed è un segnale che non cogliere significherebbe ripercorre gli errori che hanno portato ad un terremoto politico senza precedenti nella città e altrove. La politica sin qui attiva non è riuscita a catalizzare l’attenzione e la passione di molti cittadini stufi ed esausti di un modo di governare e di fare politica autoreferenziale e miope senza prospettive.
Grande segretario!!
RispondiEliminaGrandi noi tutti, del PdRC di Livorno!!