Livorno c'è. E i livornesi?

“Una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori”
(Platone)


Oggi vorrei parlare dei livornesi e cercare di fare una critica costruttiva e non distruttiva degli stessi. Chi mi conosce sa che non sono livornese di nascita, ma allo stesso tempo e' a conoscenza della mia passione per questa città e per i suoi abitanti. Arrivai a Livorno nel lontano (per me che ho 26 anni) 2001 e me ne innamorai subito, affascinato da questa città che vive di mare, genuina dalla testa ai piedi. Perché Livorno ha il pregio di essere cosi com'è, senza tanti fronzoli. Vai al mercato di Piazza Cavallotti e puoi sentire chi importuna le signore dicendo "Cappelle per tutti i gusti!" mentre cerca di vendere dei funghi, o puoi assistere alla pausa pranzo di un circolo ricreativo e vedere un gruppo di anziane signore rincorse dalla comare ritardataria al grido di "Bimbe, aspettatemi!" (quando la più giovane ha 80 anni) . Così come e' possibile vedere bimbi di 4 anni tuffarsi dagli scogli, quando la maggior parte dei coetanei italiani avrebbero una paura enorme o vedere un anziano signore in bicicletta che fa le avance un po' sporcaccione a signore della sua eta'. Livorno e' quella città che permette agli amici di insultarsi anche pesantemente, nelle forme più fantasiose e colorite, solamente per salutarsi, ed un secondo dopo si e' amici più di prima. Ed e' anche la patria dei Macchiaioli, di Modigliani, di Mascagni, la città che ha dato i natali al PCI, la città di Ciampi, di Caprilli, la città che ha ospitato ed onorato Guglielmo Marconi. Livorno e' insomma una città geneticamente libera, nata grazie alla libertà conferitagli dalle leggi livornine e dal miscuglio di popoli e tradizioni. 

Eppure questa verve sembra essersi pian piano esaurita, a favore di un'inconsueta sonnolenza politica e culturale. Chi viene da fuori e giudica Livorno come una città di ignoranti non ne conosce la storia, ma contemporaneamente mette in risalto un problema che sta disonorando la nostra città. Il Livornese sembra essersi disinnamorato della propria città e lo dico con cognizione di causa, perché quasi 13 anni sono un tempo più che sufficiente per rendersene conto. L'amore, in tutte le sue forme, necessita di grandi responsabilità. 
Ma la Livorno di oggi e' una città in preda alla paura del nuovo, i suoi spazi verdi e di aggregazione sono pericolanti, chiusi, o trasformati in grandi magazzini o in parcheggi, i luoghi di cultura abbandonati a se' stessi. Livorno e' sempre più dormitorio e sempre meno città. E la sua amministrazione, votata e rivotata dai cittadini, e' riuscita a far chiudere fabbriche, a portare rigassificatori, inceneritori ed amenità del genere, adducendo scuse quanto meno opinabili. Per i cittadini, per il livornesi di cui parlavo prima, non e' stato fatto niente, Livorno guida le classifiche meno meritorie d'Italia. Ma la cosa che lascia l'amaro in bocca e' che, nonostante le decine di comitati e movimenti presenti in città, il voto va sempre a finire ai soliti noti. Stesse facce da vent'anni, stesse promesse mai mantenute. Il mio non e' un appello ad un determinato partito o movimento, ne' un modo per dire di non votare il PD. Semplicemente credo che il livornese dovrebbe, con uno scatto d'orgoglio, ricongiungersi con la propria città, farsi più scrupoloso, essere molto più esigente, perché Livorno e' Livorno . E il voto e' sicuramente un ottimo modo, sopratutto per quanto riguarda le amministrazioni locali, per far valere le proprie idee. Ma ancora meglio sarebbe attivarsi personalmente, non limitarsi alla critica di un articolo de Il Tirreno, dopo un caffè al bar. Livorno ha bisogno dei livornesi per essere Livorno. La città con una storia unica al mondo che ha le potenzialità per diventare un faro della costa toscana. E solo i livornesi possono farlo. 

Livorno c'e', e' ora che tornino ad esserci anche i livornesi.                    
   

Commenti

  1. Concordo con te Giulio.. è giunta l'ora che a Livorno ci si svegli, uniamo quindi le forze perchè il cambiamento è possibile.. basta volere...

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  2. Condivido, ti ho aggiunto tra i miei blog preferiti sul mio blog:
    http://lavecchialivorno.blogspot.it/

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