"MSI fuorilegge" su una fortezza medicea: l'anacronismo fine a se stesso.


Questa immagine rappresenta la "creazione" di un fervido sostenitore della scritta "MSI fuorilegge" che campeggia su uno dei muri della Fortezza Nuova, fortezza medicea del '600. Ci si avventura addirittura in uno slogan paradossale ("chi cancella questa scritta cancella la storia di questa città") che riassume, a mio modo di vedere, la totale cecità e l'anacronismo di chi sostiene tale tesi.  Questa scritta comparve per la prima volta all'inizio degli anni '70 e, nonostante rimanesse comunque un atto vandalico, era la testimonianza del fatto che Livorno fosse antifascista senza se e senza ma, cosa che ha sempre (...) caratterizzato la nostra città. Voleva essere un segnale forte di appartenenza ad un'ideologia, giusta o sbagliata che fosse, contraria ad ogni forma di autoritarismo e nazionalismo. Quelli erano gli anni delle ronde "missine" e della volante rossa, anni in cui lo scontro politico nel suo estremismo visse i momenti più bui, tra pestaggi, scontri e addirittura omicidi, per poi protrarsi fino all'omicidio di Aldo Moro e agli atti terroristici di Bologna. Era insomma un periodo di rottura, di fermento, vi era una lotta tra due movimenti, tra due modi di vedere il mondo. E di certo tanti dei diritti conquistati dai lavoratori sono frutto di quelle tensioni, che obbligarono la politica a fare dei passi avanti, lasciando comunque entrambe le ali estreme totalmente insoddisfatte, scalzate ambedue da compromessi storici, cadute di "muri" e da un nuovo modo di concepire il "capitale", molto meno affezionato alla politica e più vicino alla finanza. Tutto questo per dire che all'epoca una scritta del genere poteva essere frutto della contemporaneità del momento e nonostante fosse un atto vandalico aveva un valore politico non indifferente. Negli anni, questa scritta ha pian piano perso il suo valore ideologico, spogliandosi del suo significato politico e rimanendo ciò che era effettivamente: un atto vandalico su una Fortezza del '600. Tra le critiche mosse da chi difende quest'opera c'e' il fatto che la Fortezza sia stata abbandonata dalla stessa amministrazione che poi ha cancellato la scritta (ormai diversi anni fa), insinuando quindi che alla politica locale interessi più cancellare una scritta "scomoda" piuttosto che preservare un monumento storico. In sintesi: siccome la Fortezza e' abbandonata e fatiscente, allora abbiamo il diritto di scriverci sopra. Due o tre anni fa quindi, assecondando questi dettami ideologici, la scritta e' tornata al suo posto. Ma stavolta la scritta appare in tutto il suo anacronismo. Almirante ha lasciato dietro di se' una moglie pittoresca, un personaggio come Fini che si e' politicamente suicidato ed un vuoto ideologico colmato da una destra commerciale targata Berlusconi. Di "missino" non e' rimasto niente (per fortuna) a parte qualche giovane nostalgico che probabilmente ha perso tanti giorni di scuola e che rimane (ancora per fortuna) incluso in una comunità esigua quale Forza Nuova e simili. Probabilmente il "nemico del socialismo" non si chiama più totalitarismo fascista, bensì totalitarismo finanziario, ma se si perde tempo nell'imbrattare fortezze seicentesche evidentemente non ci si cura di attualizzarsi.
Foto da http://occhiolivorno.blogspot.it/
Aggiungo inoltre che nonostante non sia comunista (ne' tanto meno della destra sociale) apprezzo il lavoro che molti "centri sociali" svolgono sul territorio, come ad esempio le lotte a favore del diritto alla casa, la vicinanza ai disoccupati con relative manifestazioni di solidarietà attiva, nonché presidi con gli operai cassaintegrati o in procinto di diventarlo. Cio' che mi avvilisce ulteriormente e' che gli stessi personaggi che si fregiano di tali dimostrazione di vicinanza ai più deboli, cadano poi nella trappola del simbolismo (tipica dell'ideologia avversa) e rivendichino opere che caratterizzano un'arretratezza storica palese. Cosi' facendo non si fa altro che screditare tutto il buon lavoro svolto, cadendo nella banalità più evidente.
Per questo io rispondo che cancellare quella scritta e' un dovere. Perché Livorno già soffre di Alzheimer, essendosi completamente dimenticata della sua Storia (volutamente con la S maiuscola, vista la sua unicità), aggiungere barbarie alla barbarie lo trovo grottesco.

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